PROGRAMMA
Saluti e introduzione al ciclo di incontri
Presiede Alessandro Roccati, Accademia delle Scienze
Intervengono
Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino
La collezione dei sarcofagi del Museo Egizio
Alessia Amenta, Curatore del Reparto Antichità Egizie e del Vicino Oriente dei Musei Vaticani
Vatican Coffin Project: una nuova prospettiva di ricerca
Ulderico Santamaria, Responsabile dei Laboratori Scientifici dei Musei Vaticani
Scienza e Vatican Coffin Project: un crocevia per la conoscenza
Michela Cardinali, Direttrice dei Laboratori di Restauro del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Vatican Coffin Project: un approccio scientifico integrato al servizio della conservazione
Giovanna Prestipino, Restauratrice dei Musei Vaticani
Paola Buscaglia, Restauratrice del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Gli interventi di restauro: linee guida e casi studio
Enrico Ferraris, Curatore del Museo Egizio
Tiziana Cavaleri, Laboratori Scientifici del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Nuove prospettive di ricerca sui sarcofagi di Epoca Tarda dagli scavi nella Valle delle Regine
Dibattito
Sala dei Mappamondi, via Accademia delle Scienze 6
Ingresso libero sino a esaurimento posti
Al termine della conferenza il Museo Egizio offre una visita alla Galleria dei sarcofagi.
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Abstract
Il Vatican Coffin Project è stato avviato nel 2007 dal Reparto Antichità Orientali e dal Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro dei Musei Vaticani; scopo del progetto è studiare, attraverso le lenti combinate della diagnostica, del restauro e della ricerca egittologica, i sarcofagi del Terzo Periodo Intermedio (XXI-XXIV dinastia, 1076-722 a.C.), noti anche con il nome di Yellow Coffin e caratterizzati da un apparato decorativo di altissimo livello tecnico.
Il gruppo di ricerca vede impegnati il Louvre, il Rijksmuseum van Oudheden di Leida, il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e il Museo Egizio di Torino, la cui collezione di sarcofagi è oggi in parte esposta all'interno di una suggestiva galleria affrescata che esplora la loro evoluzione tecnica nel corso del I millennio a.C.
I lavori del Vatican Coffin Project sono caratterizzati dalla condivisione, da parte di tutti i partecipanti, di un protocollo diagnostico che prevede analisi per immagini (luce visibile, fluorescenza UV indotta, fluorescenza UV in falsi colori, IR in bianco e nero a varie lunghezze spettrali, IR in falsi colori, luminescenza con illuminazione led monocromatica, radiografia digitale, ricostruzione 3D con luce strutturata), analisi puntuali senza prelievo (FT-IR, RAMAN, NMR, XRF, misure colorimetriche) e analisi con microprelievo (microstratigrafia su sezione lucida, mineropetrografia su sezione sottile, SEM-EDS, FT-IR in modalità ATR e mappatura 3D, RAMAN con mappatura, diffrazione RX, analisi cromatografiche CG-MS e HPLC, analisi micrografica del legno). I dati raccolti e condivisi puntano a caratterizzare le materie prime presenti negli strati pittorici e non pittorici dei campioni, svelando le conoscenze tecniche e tecnologiche utilizzate nella manifattura dei sarcofagi e, al contempo, ricomponendo la storia conservativa dei reperti e gli approcci più idonei al loro restauro.