Profilo professionale e sbocchi occupazionali previsti per i laureati
La figura del RESTAURATORE DI BENI CULTURALI è chiaramente definita dalla normativa vigente, a partire dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/04), fino ad arrivare al Regolamento emanato con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali n. 86 del 26 maggio 2009.
D.M. 26.05.2009 n. 86 art. 1 co. 1:
Il restauratore di beni culturali è il professionista che definisce lo stato di conservazione e mette in atto un complesso di azioni dirette e indirette per limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi dei beni e assicurarne la conservazione, salvaguardandone il valore culturale.
A tal fine, nel quadro di una programmazione coerente e coordinata della conservazione, il restauratore :
- analizza i dati relativi ai materiali costitutivi, alla tecnica di esecuzione ed allo stato di conservazione dei beni e li interpreta;
- progetta e dirige, per la parte di competenza, gli interventi;
- esegue direttamente i trattamenti conservativi e di restauro;
- dirige e coordina gli altri operatori che svolgono attivita' complementari al restauro.
- Svolge attivita' di ricerca, sperimentazione e didattica nel campo della conservazione.
Con D.M. 02.03.2011 art. 1 co. 2 è stata istituita la classe di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (LMR/02) è finalizzato a formare laureati magistrali con il profilo corrispondente alla qualifica professionale di Restauratore di Beni Culturali, di cui all'art. 29, co. 6,7,8,9 D.Lgs. 42/04 e successive modificazioni (Codice dei Beni Culturali).
I laureati magistrali in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali sono pertanto in grado di operare con autonomia decisionale ed operativa per definire lo stato di conservazione dei manufatti e mettere in atto azioni di prevenzione, manutenzione, restauro, atte a limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi e ad assicurarne la conservazione contestualizzando il valore artistico e culturale delle opere. Possiedono approfondite conoscenze delle metodologie e tecniche di conservazione e restauro necessarie alla progettazione degli interventi nonché elevate competenze pratiche, sensibilità, abilità manuale.
Il percorso formativo interdisciplinare si basa su materie umanistiche, scientifiche e tecniche e prevede l'approfondimento delle tecniche artistiche viste anche nel loro contesto storico, dei materiali e metodi per la loro conoscenza e conservazione, e del controllo e prevenzione dei processi di degrado.
Vengono inoltre forniti agli/lle studenti/esse elementi di conoscenza della normativa riguardante i beni culturali e altri relativi alla economia di impresa, indispensabili per lo svolgimento della professione, sia in ambito di attività privata autonoma che in enti pubblici.
Nell'ultimo anno un ampio spazio di crediti è riservato al tirocinio finale, che serve come laboratorio di tesi nel quale gli/le studenti/esse sviluppano un progetto conservativo loro assegnato, da presentare come tesi di laurea alla prova finale.
Nella progettazione del corso si è tenuto conto dei percorsi formativi che si decide ogni anno di attivare sulla base delle esigenze dei diversi settori della conservazione nonché della disponibilità delle strutture e postazioni all'interno dei laboratori di restauro.
I percorsi sono individuati tra i seguenti:
- Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell'architettura
- Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti
- Materiali e manufatti tessili e pelle
- Materiali e manufatti ceramici e vitrei. Materiali e manufatti in metallo e leghe
- Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale
Il titolo di Laurea Magistrale Abilitante in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (classse LMR/02) conseguito al termine dei cinque anni dà diritto all'inserimento nell'Elenco dei Restauratori di Beni Culturali, previsto dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004 art. 182 co. 1-bis)