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Chimica del restauro

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CHEMISTRY FOR RESTORATION

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Anno accademico 2019/2020

Codice dell'attività didattica
INT0098
Docenti
Dominique Scalarone (Titolare del corso)
Tommaso Poli (Titolare del corso)
Corso di studi
[f090-c512] laurea a ciclo unico in conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante ai sensi del d.lgs n.42/2004) - a venaria
Anno
2° anno
Tipologia
Di base
Crediti/Valenza
6
SSD dell'attività didattica
CHIM/12 - chimica dell'ambiente e dei beni culturali
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Obbligatoria
Tipologia d'esame
Orale
Prerequisiti
Conoscenze di base di chimica, di fisica e di chimica dei beni culturali.

INCOMING REQUIREMENTS (ENGLISH)

Fundamentals of Chemistry, Physics and Chemistry for Cultural Heritage

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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

L’obiettivo primario dell’insegnamento è di far acquisire un'adeguata conoscenza delle principali forme di deterioramento, sia fisico che chimico, dei materiali costitutivi di opere d'arte, indispensabile per definire lo stato di conservazione dei manufatti e mettere in atto azioni di prevenzione, manutenzione, restauro.
In aggiunta, il corso si propone, attraverso delle attività di laboratorio, di sviluppare abilità pratiche nella preparazione e manipolazione di materiali per il restauro.

AIM OF THE COURSE (ENGLISH)

Aim of the course is to provide an adequate knowledge of the main forms of physical and chemical deterioration of the constituent materials of works of art, which is necessary for defining the state of conservation of the artefacts and implementing actions of prevention, maintenance, restoration.
In addition, the course aims, through laboratory activities, to develop practical skills in the preparation and manipulation of materials for restoration.

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Risultati dell'apprendimento attesi

Conoscenza dei principali agenti e meccanismi di degrado dei materiali, partendo dalla loro composizione chimica.
Conoscenza delle principali metodologie e dei prodotti specifici idonei al recupero dei materiali danneggiati.
Capacità di riconoscere le situazioni di degrado, di interpretare l'intervento conservativo elaborando e classificando i dati analitici.
Capacità di mettere in relazione le manifestazioni del degrado con le cause.
Capacità di eseguire semplici calcoli e operazioni pratiche di laboratorio necessari alla preparazione e/o applicazione di materiali per il restauro.

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Modalità di insegnamento

Lezioni frontali: lezioni supportate da presentazioni ppt e discussione di casi studio.

40 ore di lezione frontale (5 CFU) +

16 ore di esercitazioni a piccoli gruppi (1 CFU) = 16h x n. 4 gruppi

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Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica dell'apprendimento è orale, con un’unica prova di durata orientativa di 40 minuti. Nella prima parte dell’esame verranno sottoposte al candidato 8 domande a risposta breve volte a verificare la conoscenza della nomenclatura chimica e la capacità di classificare i materiali, sia artistici che di restauro, in funzione della loro struttura chimica e delle principali proprietà. Ogni domanda corretta comporterà l’attribuzione di 1 punto, per un totale di 8 punti. Nella seconda parte dell’esame, che attribuirà 20 punti, si affronteranno in dettaglio almeno due argomenti caratterizzanti il corso con domande specifiche riguardanti i processi di degrado e le strategie di recupero dei beni culturali trattati a lezione. Una particolare attenzione sarà rivolta al rigore metodologico, alla chiarezza dell’esposizione a alla capacità di utilizzare un linguaggio appropriato e specifico.
La verifica delle esercitazioni, che assegnerà fino a un massimo di 4 punti, avverrà mediante la somministrazione di brevi questionari da compilarsi durante l’esecuzione delle attività.
Un punteggio complessivo superiore a 30 punti comporterà l’attribuzione della lode.

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Programma

Materiali organici: concetti generali e nomenclatura.
Leganti pittorici: classificazione. Leganti proteici (uovo, latte, caseina), gomme vegetali (arabica, adragante, ecc.), oli siccativi (lino, noce, papavero), cere. Chimica di sostanze di rilevanza biologica (trigliceridi, fosfatidi, polialcoli, acidi grassi, ecc.). Sostanze coloranti. Coloranti diretti, a mordente, al tino: classificazione ed esempi dettagliati. Origine dei coloranti e loro struttura. Lacche e mordenti. Vernici protettive: chimica dei terpeni (resine naturali: oleoresine, ceroresine, gommoresine). Origine: resine fossili, animali e vegetali. Essenze. Vernici a spirito e a olio.

 

PROGRAMME (ENGLISH VERSION):

Organic materials: general concepts and nomenclature. Binders, varnishes for paintings. Protein binders (egg, milk, casein), vegetable gums (arabic, tragacanth, etc.), drying oils (linseed, walnut, poppy), waxes. Chemistry of biological substances (triglycerides, phosphatides, polyalcohols, fatty acids, etc.). Natural dyes: substantive, mordant and vat dyestuffs. Origin of natural dyes. Natural varnishes: chemistry of terpenes. Resins. Essential oils. Degradation and decay of historical and artistic artefacts The degradation causes. Environmental and anthropic factors. Role of atmospheric pollutants. The chemical and physical mechanisms of degradation. Degradation of materials. Ageing of organic materials. The mechanism of oxidation and promoting agents. Decay of binders and of paint varnishes. Degradation of cellulosic and protein materials, and analogous: wood, paper, textiles. The degradation of stone materials. Mural paintings. The degradation of metals: corrosion processes in particular cases of artistic interest.

Testi consigliati e bibliografia

Oggetto:

M. Matteini, A. Moles, "La Chimica nel Restauro", Nardini Editore, Firenze,
1989.
J.Mills, R. White, "The organic chemistry of museum objects" Butterworth-Heinemann, 2000.
G. Amoroso, M. Camaiti, "Scienza dei materiali e restauro", Alinea Editrice, Firenze, 1997.
G. Torraca, "Solubility and solvents for conservations problems", ICCROM,
Roma, 1990.
P. Cremonesi, “L’uso dei solventi organici nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 2000.
P. Cremonesi, “L’uso di tensioattivi e chelanti nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 2001.
P. Cremonesi, “L’uso degli enzimi nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 1999.
C.V. Horie, "Materials for Conservation", Butterworth-Heinemann, Oxford,
1987.

RECOMMENDED TEXTS AND BIBLIOGRAPHY

M. Matteini, A. Moles, "La Chimica nel Restauro", Nardini Editore, Firenze,
1989.
J.Mills, R. White, "The organic chemistry of museum objects" Butterworth-Heinemann, 2000.
G. Amoroso, M. Camaiti, "Scienza dei materiali e restauro", Alinea Editrice, Firenze, 1997.
G. Torraca, "Solubility and solvents for conservations problems", ICCROM,
Roma, 1990.
P. Cremonesi, “L’uso dei solventi organici nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 2000.
P. Cremonesi, “L’uso di tensioattivi e chelanti nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 2001.
P. Cremonesi, “L’uso degli enzimi nella pulitura delle opere policrome”, Il Prato, Padova, 1999.
C.V. Horie, "Materials for Conservation", Butterworth-Heinemann, Oxford,
1987.



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Note

 Calendario, orario, aula: http://conservazionerestauro.campusnet.unito.it/cgi-bin/lezioni.pl

ANNUALE

EMERGENZA CORONAVIRUS - Didattica alternativa: Moodle

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Ultimo aggiornamento: 09/03/2020 11:57

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