- Oggetto:
- Oggetto:
Storia e tecniche di esecuzione III: Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell'architettura
- Oggetto:
HISTORY AND EXECUTION TECHNIQUES III: STONE AND STONE-LIKE MATERIALS. ARCHITECTURE DECORATED SURFACES
- Oggetto:
Anno accademico 2013/2014
- Codice dell'attività didattica
- INT0468
- Docenti
- Emanuela Ozino Caligaris (Titolare del corso)
Dott. Debora Melano (Assistente)
Dott. Stefania Di Marcello (Titolare del corso)
Dott. Arianna Valentina Scarcella (Assistente) - Corso di studi
- [f090-c512] laurea a ciclo unico in conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante ai sensi del d.lgs n.42/2004) - a venaria
- Anno
- 3° anno
- Tipologia
- Altre attività
- Crediti/Valenza
- 12
- SSD dell'attività didattica
- NN/00 - nessun settore scientifico
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Obbligatoria
- Tipologia d'esame
- Scritto
- Modalità d'esame
- Valutazione della frequenza dello studente alle lezioni teoriche e pratiche e agli eventuali
corsi di aggiornamento e della sua partecipazione attiva mediante domande ed interventi in aula. La discussione aperta dello studente permette di accertare come egli abbia appreso e metabolizzato la teoria del restauro, come affronti lanalisi delloggetto e se abbia acquisito una corretta terminologia tecnica.
- valutazione del livello di comprensione dei testi utilizzati nel corso tramite discussioni periodiche di gruppo degli argomenti sviluppati nel corso con verifiche sistematiche e costanti non programmate. La spiegazione da parte dello studente di passaggi chiave dei testi che spiegano le tecniche esecutive di un determinato manufatto
in una determinata epoca consente di accertarne leffettiva capacità di comprensione e analisi.
- Coinvolgimento dello studente nelle attività pratiche di laboratorio sia nella riproduzione di una tecnica esecutiva, sia nellintervento diretto sul manufatto
antico. Effettuata anche mediante discussioni periodiche di gruppo del lavoro svolto dal singolo studente con esposizione al resto del gruppo delle scelte fatte e i metodi adottati. Lesecuzione materiale dellintervento sullopera consente di accertare leffettiva acquisizione da parte dello studente delle tecniche di intervento e
della preparazione e applicazione dei diversi materiali per il restauro dei dipinti murali. - Prerequisiti
- comprovata sensibilità nella lettura di un testo grafico o pittorico
- comprovata capacità di riproduzione di testi grafici o pittorici dati
- capacità di gestione del proprio spazio di lavoro: ordine, pulizia
buona conoscenza della teoria del restauro, capacita di ricerca bibliografica, buona manualita. - Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
DIPINTI MURALI: Conoscere i materiali impiegati ed i metodi utilizzati nella tecnica di esecuzione, attraverso la lettura delle fonti tecniche specifiche, delle testimonianze documentarie, lo studio dei casi, anche tramite visite a musei e monumenti.
Rilevare e riconoscere lo stato di conservazione e le diverse tipologie e cause di degrado. Comprendere l’origine del deterioramento dei materiali porosi. Sintetizzare i dati raccolti in tavole grafiche esemplificative. Rilevare e riconoscere le tecniche esecutive del manufatto attraverso indagine autoptica approfondita e attuare confronti e paralleli con documentazione di riferimento e fonti tecniche specifiche. Rilevare e riconoscere lo stato di conservazione e le diverse tipologie e cause di degrado. Rilevare, riconoscere e confrontare precedenti interventi subiti dall’opera analizzandone le tecniche esecutive e lo stato di conservazione. Documentare la fasi operative e sintetizzare una relazione di fine lavori. Gestire attivamente la documentazione necessaria di supporto al processo di restauro. Interagire con diverse professionalità coinvolte nell’intervento di conservazione e restauro.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
Conoscenza dei materiali impiegati e delle tecniche di esecuzione dell’affresco e della tecnica
a secco. Riconoscimento della stratigrafia di un dipinto murale e acquisizione della corretta
terminologia. Studio e lettura delle fonti tecniche specifiche e delle testimonianze
documentarie. Rilevamento e riconoscimento di stato di conservazione,
tecnica di esecuzione ed interventi precedenti di un opera. Riconoscimento delle diverse tipologie
e cause di degrado. Comprensione dell’origine del deterioramento dei materiali porosi.
Sintesi dei dati raccolti in tavole grafiche esemplificative. Rilievo e rappresentazione tramite
mappatura dello stato di conservazione e delle cause di degrado e degli interventi
precedenti – quando presenti – interessanti l’opera.
Gestione della documentazione di supporto al processo di restauro. Interazione con le diverse professionalità coinvolte nell’intervento di conservazione.
- Oggetto:
Modalità di verifica dell'apprendimento
Valutazione della frequenza dello studente alle lezioni teoriche e pratiche e agli eventuali
corsi di aggiornamento e della sua partecipazione attiva mediante domande
ed interventi in aula. La discussione aperta dello studente permette di accertare
come egli abbia appreso e metabolizzato la teoria del restauro, come affronti
l’analisi dell’oggetto e se abbia acquisito una corretta terminologia tecnica.
- valutazione del livello di comprensione dei testi utilizzati nel corso tramite discussioni
periodiche di gruppo degli argomenti sviluppati nel corso con verifiche sistematiche e
costanti non programmate. La spiegazione da parte dello studente di passaggi
chiave dei testi che spiegano le tecniche esecutive di un determinato manufatto
in una determinata epoca consente di accertarne l’effettiva capacità
di comprensione e analisi.
- Coinvolgimento dello studente nelle attività pratiche di laboratorio
sia nella riproduzione di una tecnica esecutiva, sia nell’intervento diretto sul manufatto
antico. Effettuata anche mediante discussioni periodiche di gruppo del lavoro svolto
dal singolo studente con esposizione al resto del gruppo delle scelte fatte e i metodi
adottati. L’esecuzione materiale dell’intervento sull’opera consente di accertare
l’effettiva acquisizione da parte dello studente delle tecniche di intervento e
della preparazione e applicazione dei diversi materiali per il restauro dei dipinti murali.
- Oggetto:
Programma
- La lettura stratigrafica di un dipinto murale e introduzione alla terminologia tecnica: il supporto, gli strati preparatori e la pellicola pittorica. Il dipinto ad affresco e il dipinto a secco.
- Materiali costitutivi degli strati preparatori: leganti
- Calce. Metodo di prelievo dei calcari, cottura (tipologia dei forni), spegnimento. Qualità delle calci. Fonti (Agricola, Vitruvio, Plinio, Alberti). Cenni sul gesso (idrato e anidro). Strati preparatori a base di gesso.
- materiali organici (argilla, limo ecc.)
- Materiali costitutivi degli strati preparatori: inerti
- Inerti inorganici. Tipo di inerti e loro qualita’: setacciatura, miscelazione, rapporto di impasto. Malte aeree e idrauliche: caratteristiche della presa
- Inerti organici (paglia, torba ecc.)
- Materiali costitutivi della pellicola pittorica: leganti
- leganti organici proteici (albume, tuorlo, colla, latte e derivati). Caratteristiche dei materiali e preparazione per l’utilizzazione come leganti. Invecchiamento.
Gli olii (siccativi, semi-siccativi, non siccativi). Preparazione, qualità dei leganti oleosi, invecchiamento.
- Materiali costitutivi della pellicola pittorica: i pigmenti
- Principali pigmenti inorganici naturali e artificiali: metodi di preparazione, caratteristiche di applicazione con riguardo alle fonti tecniche. Compatibilità con la tecnica ad affresco e le tecniche a secco
- Principali pigmenti organici: caratteristiche di utilizzazione
6. La doratura nei dipinti murali
Mordenti per la doratura. I metalli impiegati: tipi di metalli, loro laminazione e applicazione (fonti). Ricette tecniche
PERLA PARTE PRATICA
1 - ESERCITAZIONE: realizzazione di un dipinto ad affresco o a secco seguendo i metodi descritti dalle fonti da riprodurre a scelta tra i seguenti:
- Affresco vitruviano (fonte: M. Vitruvio Pollione, De Architettura, libri X a cura di F. Bossalino, 1998, edizioni Kappa
- Affresco trecentesco: Giotto (fonte: C. Cennini, il libro dell’arte, o trattato della pittura – Milano, Longanesi, 1975
- Dipinto murale a secco: Egitto, i dipinti a secco della tomba di Nefertari (testo di riferimento: J. K. McDonald, House of Eternity: The Tomb of Nefertari, The Getty Conservation Institute, Paul Getty Museum, 1996)
- Il cinquecento: Michelangelo (testo di riferimento F. Mancinelli, G.Colalucci, N.Gabrielli, Michelangelo : il Giudizio Universale, 1994, dossier d’Art, Giunti edizione
2 - Interventi sulle opere d’arte conservate in laboratorio
seminari di aggiornamento (qualora possibile in base alla disponibilita’ delle professionalita’ coinvolte) sui seguenti argomenti:
- il Lapislazzuli: studio dei metodi di produzione, della sua applicazione nella storia e dei metodi di intervento
- la doratura su muro
NEL SECONDO SEMESTRE:
- Il degrado dei dipinti murali:
Introduzione al concetto di degrado
Il supporto murario: degrado provocato da sollecitazioni di tipo meccanico; cause naturali
accidentali ed antropiche
Degrado correlato al sito di edificazione o all’ incompatibilità, diversità o deperibilità dei
materiali costituenti il supporto murario (pietre-mattoni, pietre-tufo, incannucciata, ecc).
Degrado fisico degli strati preparatori.
Degrado relazionato all’esecuzione dell’opera: difetti di tecnica, difetti nei materiali
utilizzati.
Degrado correlato a precedenti interventi di restauro es: interventi di ancoraggio, estrazione e trasporto della pittura murale..
Alcuni esempi di danni di tipo antropico ( atti vandalici, furti, ex voto, inserimento di
elementi impropri, danni da scavo, ecc)
Attacco chimico sulle superfici interessate dalla presenza di sostanze inquinanti.
Morfologia del deterioramento dovuto ai movimenti d’acqua in una muratura: risalita capillare, infiltrazione ed assorbimento di acqua piovana, condensazione ed evaporazione, formazione di ghiaccio.
Prodotti di deterioramento: ( reazione chimico-fisica dei componenti inquinanti presenti
nell’acqua o nell’atmosfera con i materiali costitutivi dell’intonaco) carbonati, ossalati,
solfati, cloruri, nitrati, , silicati, ecc. efflorescenza, subflorescenza.
La cristallizzazione ed il conseguente degrado dei materiali costitutivi.
Morfologia delle alterazioni e del degrado dei principali pigmenti utilizzati in pittura murale.
Alterazione e degrado delle lamine metalliche
Morfologia del degrado di materiali organici ed inorganici utilizzati come leganti della pellicola pittorica e dell’intonaco.
Deterioramento di tipo biologico: morfologia di degrado dei materiali costitutivi ad opera dei principali organismi e microrganismi autotrofi ed eterotrofi.
- Le tecniche storiche d’intervento
Esame dei materiali storicamente utilizzati e delle tecniche storiche del restauro, la pratica operativa del restauro dei dipinti murali tra la seconda metà del XIX secolo e gli anni ’60 del 1900, riferimenti alle pratiche conservative più antiche, attraverso la lettura comparata delle principali fonti manualistiche del periodo.
La rimozione dei dipinti murali dal supporto originale:
rimozione con il supporto: lo stacco a massello
rimozione con l’intonaco: lo stacco
rimozione per separazione della pellicola pittorica: lo strappo
- Il restauro dei dipinti murali: metodologia degli interventi conservativi
L’importanza della documentazione grafica
Trattamenti di disinfezione e disinfestazione
La velinatura
Il Consolidamento: il ristabilimento della coesione degli strati preparatori, il ristabilimento della adesione degli strati preparatori
L’imperniaggio
Il ristabilimento della coesione della pellicola pittorica, Il ristabilimento della adesione della pellicola pittorica
La pulitura,
La rimozione delle stuccature non idonee, l’esecuzione delle stuccature,
La reintegrazione pittorica,
la protezione superficiale
La conservazione programmata
Pratica di Laboratorio :
1 - realizzazione di stacchi e strappi in laboratorio sulle prove eseguite dagli studenti
2 - Interventi sulle opere d’arte conservate in laboratorio
PROGRAMME (ENGLISH VERSION)
1 - Introduction to the mural paintings: reading the layers, learning the technical terminology: support, preparatory layers, pictorial film. Dry paintings and frescoes techniques.
2 – Constituent materials for the preparatory layers: bindings
- Calcium carbonate. Taking methods of limestone, firing, (ovens). Limestone quality. Sources (Agricola, Vitruvio, Plinio, Alberti). Notes on gypsum (hydrate and anhydrous).
- Organic plaster for dry paintings (clay, straw)
- Constituent materials for the preparatory layers: aggregates
- Inorganic aggregates, properties and qualities: sifting, mixing, and mixing ratio. Hydraulic mortar and its peculiarities
- Organic aggregates (straw, peat, ecc.)
- Constituent materials for the painted layers: binding
Protein bindings (albumen, yolk, animal glue, milk and milk derivate): their characteristic and preparation. Aging.
Oil, semi-drying oil, not-drying oil: preparation methods, quality and aging
Constituent materials for the painted layers: pigments
- Natural and artificial organic pigments: preparation methods, application, and technical sources. Compatibility with fresco technique and dry technique.
- Natural and artificial inorganic pigments
Gilding mural paintings: Main used materials
- Gold leaf and silver leaf: the ancient preparation process, adhesives, Study of the application through the sources
PRACTICE
1 – Realization of a fresco or a dry painting following the methods described to the sources. The students can choose to realize one specific execution technique from the sources listed below:
- Vitruvian fresco (fonte: M. Vitruvio Pollione, De Architettura, libri X a cura di F. Bossalino, 1998, edizioni Kappa
- Fourtheent – century fresco: Giotto (fonte: C. Cennini, il libro dell’arte, o trattato della pittura – Milano, Longanesi, 1975
- Dry painting: Egitto, i dipinti a secco della tomba di Nefertari (testo di riferimento: J. K. McDonald, House of Eternity: The Tomb of Nefertari, The Getty Conservation Institute, Paul Getty Museum, 1996)
- Michelangelo’s technique (testo di riferimento F. Mancinelli, G.Colalucci, N.Gabrielli, Michelangelo : il Giudizio Universale, 1994, dossier d’Art, Giunti edizione
2 - interventions on the works of art housed in CCR laboratories
3- updating seminars (if possible upon availability of professionals' involved) on the following topics:
- The Lapis Lazuli: methods of production and intervention and, its application in the history
- The gilding on wall
SECOND SEMESTER:
The deterioration of the mural paintings :
Introduction to the concept of decay
The wall support : decay caused by mechanical stresses ; natural causes, accidental and anthropic
Decay related to the site or building to ' incompatibility, or diversity materials constituting the substrate (stones - brick, etc. ) .
Physical decay of the preparatory layers .
Decay related execution technique of the work: technical defects , defects in materials used .
Decay related to previous restorations: interventions anchor , extraction and transportation of mural painting ..
Some examples of anthropogenic damage ( vandalism, inclusion of improper elements , excavation damage , etc. )
Chemical attack on the surfaces affected by the presence of pollutants.
Morphology of the deterioration due to the movements of water in a wall : capillary , infiltration and absorption of rainwater , condensation and evaporation , ice formation.
Products of decay : ( physico-chemical reaction of the components pollutants water or in the atmosphere with the constituent materials of the plaster ) carbonates, oxalates, sulfates, chlorides, nitrates , silicates, etc.
The crystallization and the consequent degradation of the constituent materials .
Morphology changes and decay of the pigments used in mural painting.
Alteration and degradation of metallic leaf
Morphology of the decay of organic and inorganic materials used as binders of the painting layer and plaster. Morphology of biological decay of materials of mural paintings.
• The historical techniques of intervention
Examination of the materials and techniques used historically historical restoration , the operational practice of the restoration of the wall paintings from the second half of the nineteenth century and the 60 of 1900, references to the oldest conservation practices through a comparative reading of the main sources manualistiche the period.
The removal of the murals from the original place :
removal with support from : the detachment in solid
removing the plaster : the detachment
removal for separation of the paint film : the tear
• The restoration of the wall paintings : the methodology of conservation work
The importance of graphic documentation
Treatment of disinfection and disinfestation
The surface protection (velinatura)
The consolidation : the restoration of cohesion of the preparatory layers , the restoration of adhesion of the preparatory layers
The insertion of pins “imperniaggio”
The re-establishment of the cohesion of the paint film , The re-establishment of the adhesion of the paint film
The cleaning,
The removal of the filler (wrong plastering )
The pictorical reintegration ,
Surface protection
The planned conservation
Laboratory Practice :
1 - realization of detach and tear on laboratory tests carried out by the students
2 - Working on works of art preserved in the CCR laboratory
Testi consigliati e bibliografia
- Oggetto:
DIMOS parte I mod.I Tecniche di esecuzione e materiali costitutivi
Norman Davey, Storia del materiale da costruzione, ed. Il Saggiatore
Matteini Moles, La chimica del restauro, I materiali dell’arte pittorica, Nardini Editore
Vitruvio, De Architettura (Sull’architettura, a cura di P.Gros, traduzione di A. Corso e E. Morano, 2 voll., Torino 1997)
Vasari, Le vite dei più eccellentissimi pittori, scultori e architetti, a cura di G. Milanesi, Firenze, ed. Sansoni;
Peter Rockwell – Lavorare la pietra – La Nuova Italia Scientifica;
Lorenzo Lazzarini e Marisa Laurenzi Tabasso – Il restauro della pietra – Cedam;
Giovanni Amoroso e Mara Camaiti – Scienza dei materiali e restauro – Alinea ed.;
DIMOS parte I mod.I Tecniche di esecuzione e materiali costitutivi
C. Cennini, il libro dell’arte, o trattato della pittura – Milano, Longanesi, 1975
C.Brandi, Teoria del Restauro, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1977
M.A.Corso, Mahasti Afshar, Art and Eternity: The Nefertari Wall Paintings Conservation Project 1986–1992, The Getty Conservation Institute, Paul Getty Museum, 1993
F. Mancinelli, G.Colalucci, N.Gabrielli, Michelangelo : il Giudizio Universale, 1994, dossier d’Art, Giunti edizione
M. Vitruvio Pollione, De Architettura, libri X a cura di F. Bossalino, 1998, edizioni Kappa
J. K. McDonald, House of Eternity: The Tomb of Nefertari, The Getty Conservation Institute,PaulGettyMuseum, 1996
C. Arcolao, Le ricette del Restauro, Saggi Marsilio, 1998
P. e L. Mora, P.Philippot, La conservazione delle pitture murali, 2001, editrice Compositori a cura di Bresciani s.r.l.
M. Matteini, A.Moles , La chimica nel restauro, I materiali dell’arte pittorica, Nardini editore, 2001
Lacuna, riflessioni sulle esperienze dell’opificio delle pietre dure, Edifir 2004
G. Basile, Giotto nella cappella degli Scrovegni: materiali per la tecnica pittorica, Bollettino d’Arte, volume speciale 2005
A.A., V.V., A scuola di restauro, Roma 2011, Gangemi Editore
- I.C.R."Fattori di deterioramento" DIMOS I, modulo 2 ed. I.C.R. Roma 1979
- C. Danti, M. Matteini, A. Moles, a cura di, Le pitture murali, tecniche, problemi, conservazione, OPD – Centro Di, Firenze 1990;
- G. Urbani “Problemi di conservazione” ed. Compositori Bologna 1973
- Atti della giornata di studio della Sezione francese dell’IIC, 21-24 giugno 2006 “Couleur & Temps” La couleur en conservation et restauration, Parigi 2006
- Sergio Paolo Diodato “I buoni colori di una volta” Ed. Menabò, Ortona (CH) 2010
- I.C.R. “Guida al recupero ricomposizione e restauro di dipinti murali in frammenti, l’esperienza di S.Francesco in Assisi” ed. Litografica Iride Roma 2001
- AA.VV “Relazione dell’intervento di restauro” , In: Il restauro della Cappella Scrovegni. Indagini,Progetto, Risultati a cura di G. BASILE, ed. Skira 2003
- G. Caneva, M. P Nugari, O.Salvadori “La biologia vegetale per i beni culturali Vol.1 / Biodeterioramento e conservazione” ed. Nardini Firenze 2005
- “Filologia dei materiali e trasmissione al futuro, indagini e schedatura sui dipinti murali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli” a cura di Gabriella Prisco, ed. Gangemi Roma 2009
- A. Cecchini “Le tombe Dipinte di Tarquinia” Vicenda conservativa, restauri, tecnica di esecuzione” ed. Nardini Firenze 2012 Kermes quaderni
- “La teoria del restauro nel novecento da Riegl a Brandi”Atti del Convegno Internazionale di Studi a cura di Maria Andaloro, Cardini Editore 2006
- “Giovanni Secco Suardo, La cultura del restauro tra tutela e conservazione dell’opera d’arte”, Atti del convegno Internazionale di Studi Bergamo 9-11 marzo 1995 in Bollettino d’arte, supplemento al n.98 -1996
- Giovanni Secco Suardo, “Il restauratore dei dipinti”, Milano 1927 Quarta Edizione Manuale Hoepli 1993
- Ulisse Forni, “Manuale del pittore restauratore”, Firenze 1866.- Atti del XXI Convegno di Bressanone 12-15 luglio 2005: Sulle pitture murali: riflessioni, conoscenze, interventi Scienza e Beni Culturali ed: Arcadia Ricerche
- Michele Cordaro “ Restauro e tutela” Scritti scelti (1969-1999), Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli fondata da Giulio Carlo Argan, Roma Annale 2000
- Materiali didattici integrativi saranno forniti dal docente durante lo svolgimento del corso, con indicazioni di specifici articoli su “Bollettini dell’Istituto Centrale del Restauro”
- Oggetto:
Note
Calendario, orario, aula: http://conservazionerestauro.campusnet.unito.it/cgi-bin/lezioni.pl
ANNUALE
Al termine dell'insegnamento è prevista un'attività didattica integrativa denominata TIROCINIO, sotto la guida di TUTOR (6 cfu aggiuntivi, pari a 150 ore)
- Oggetto: